Verde come le foglie, persistenti e coriacee, con margine dentellato. Bianco come i fiori minuscoli ma riuniti in pannocchie pendule di campanelline, presenti da maggio fino a novembre (ma tutto l’anno nel Sud Italia). Rosso come i frutti, rotondi, granulosi e coloratissimi (inizialmente verdi, poi gialli-arancioni-rossi), da luglio a maggio, commestibili, di sapore dolce con retrogusto acidulo, anch’essi ambiti da numerosi uccelli, tra cui merli, tordi, gazze, ghiandaie, colombi e tortore (specie ideale per il birdwatching). Per la coesistenza di questi tre colori, nell’Ottocento il corbezzolo (Arbutus unedo) divenne il simbolo dell’unità d’Italia.
L'Arbutus fa parte di quelle specie cosidette “da bacca”.
Cespuglio di 2 m d'altezza, va piantato in posizioni riparate dai venti e, nel Nord, in punti esposti a sud. Preferisce un terreno acido, povero di sostanza organica e ricco di scheletro. Va annaffiato solo per i primi 2 anni dall’impianto. Non necessita di potature (dategli però 2 m di spazio intorno). Può vivere in contenitore, molto grande (min 50 cm ø).